IMPORTANTE

Qualunque sia la vostra opinione personale, o le vostre decisioni in merito alla pratica medica della VACCINAZIONE, siete comunque responsabili della scelta che operate, pertanto avete il diritto-dovere di INFORMARVI.



METTENDO IN PRATICA CIÓ CHE HAI IMPARATO VIVRAI IN BUONA SALUTE

Affinché un vaccino sia efficace, è importante che mantenga la composizione antigenica (cioè le proteine e i polisaccaridi) del patogeno corrispondente e che al contempo sia privo di tutte le caratteristiche che gli consentivano di essere patogeno e quindi di rappresentare un rischio per la salute della persona.

Vaccinazioni Omeopatiche






Terapie contro gli effetti dannosi dei Vaccini




È vero che un vaccino offre una protezione verso una specifica patologia infettiva nel 75-95% dei vaccinati, ma tale effetto viene ottenuto essenzialmente al prezzo di tre danni:
1 - intenso squilibrio del sistema immunitario (che è tanto maggiore quanto maggiore è il numero dei vaccini inoculati contemporaneamente e tanto è piccolo e debole il bambino);
2 - perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare;
3 - intossicazione a causa delle sostanze associate agli antigeni vaccinali (mercurio e altri conservanti, alluminio e altri adiuvanti, proteine animali, antibiotici e varie altre sostanze chimiche).
Per antidotare il danno immunitario causato dai vaccini si può agire somministrando un rimedio omeopatico strettamente personalizzato (chiamato Simillimum) che viene scelto in base alla totalità delle caratteristiche psico-fisiche biopatografiche della persona.
Talvolta, però, l’esperienza clinica insegna che ci sono condizioni in cui questo trattamento non funziona e spesso la causa è un forte blocco immunitario causato proprio dai vaccini parenterali che il soggetto ha assunto in precedenza, specie quelli inoculati nei primissimi mesi di vita.
Si può ricorrere allora a questo sistema  suggerito dal Omeopata olandese Dr. Tinus Smits e che consiste nella somministrazione, a dinamizzazioni crescenti, dei nosodi omeopatici dei vaccini usati. Un nosode omeopatico viene preparato da un tessuto malato in piena crisi infettiva e quindi si può dire che il nosode non abbia più in esso l’individualità della persona, ma solamente i segni del processo infettivo.
La caratteristica dei nosodi è quella di riuscire a riequilibrare sia le alterazioni che l’agente infettante ha causato nell’organismo, sia quelle che sono derivate dalla somministrazione di alcuni semplici antigeni cellulari del medesimo microrganismo (come è il caso dei vaccini).
Il rimedio omeopatico Morbillinum, ad esempio, è in grado di riequilibrare i danni causati dal virus del morbillo, sia che questo sia venuto a contatto con un individuo in modo naturale (normale malattia infettiva del morbillo), sia che sia stato somministrato artificialmente in forma attenuata (tradizionale vaccino del morbillo), o i danni causati dalla somministrazione di frazioni antigeniche virali (per il morbillo questo sistema non è ancora possibile, ma lo è per altri vaccini come quello contro l'epatite B).
Il Dr. Smits usa somministrare tutti insieme i nosodi omeopatici dei vaccini che il bambino ha ricevuto. Quindi, se ad un bambino è stato inoculato il Vaccino Esavalente (vaccini antitetanico, antidifterico, antiepatitico B, antipoliomielitico, antiemofilo e antipertossico) e il medico sospetta che questa vaccinazione abbia causato dei danni immunitari o neurologici od ormonali ecc., gli somministra una soluzione omeopatica contenente 6 rimedi omeopatici mescolati tra loro.
Il Dr. Smits usa la somministrazione di questi rimedi in dose singola e in 4 potenze crescenti da effettuare una volta al giorno per 4 giorni consecutivi: il primo giorno il 30ch, il secondo giorno il 200ch, il terzo giorno il 1000ch (o 1000k) e il quarto giorno il 10.000ch (o 10.000k).
Durante o subito dopo la somministrazione di questi rimedi omeopatici si possono avere due eventi:
A - nessuna reazione
B - una reazione di malessere da parte dell’organismo.
Analiziamo ora questi due casi:
A - Se il rimedio omeopatico non scatena alcuna reazione organica, significa che non c’era alcuna alterazione all’interno del suo campo di azione (se ad esempio era stato assunto il Morbillinum, significa che l’eventuale precedente vaccinazione contro il morbillo o la malattia morbillosa naturale che il bambino aveva avuto in precedenza non avevano causato danni immunitari).
In questo caso si attendono circa 20 giorni e poi si può somministrare un altro eventuale rimedio omeopatico per provare ad antidotare altri vaccini (infatti, se l’anamnesi non evidenza dei forti sospetti nei riguardi di una vaccinazione come agente eziologico di danni immunitari, si è costretti a provare a somministrare vari rimedi omeopatici in successione, finché si trova il vaccino responsabile).
Consigliamo pochi rimedi omeopatici per volta (massimo 3-4 nel caso il bambino abbia ricevuto molti vaccini): in questo modo il trattamento è un po ’ lungo, ma permette più facilmente di individuare il vaccino responsabile del danno e questa non è una informazione trascurabile ai fini terapeutici e prognostici.
B - Se invece il rimedio omeopatico trova uno squilibrio immunitario all’ interno della sua specifica sfera di azione, si manifesterà (di solito entro 12-24 ore) un malessere generalmente caratterizzato da febbre, raffreddore, tosse, ecc. La reazione più comune in questi casi è la comparsa di febbre, che non richiederà particolari trattamenti. Questo breve e lieve aggravamento sintomatologico, che è espressione della reazione dell’ organismo e che è un effetto molto auspicabile durante una terapia omeopatica unicista, fa capire che il medicamento è riuscito a riattivare quella che una volta veniva chiamata “energia vitale” della persona.
In questo caso, va subito sospeso il trattamento omeopatico con l'antivaccino e di solito, a parti casi rari che richiedono un nuovo rimedio, non va data alcuna terapia, né farmacologia né omeopatica: bisogna solo attendere 1-3 giorni e tutto si risolverà spontaneamente.
Quando i sintomi sono cessati, attendere altri 7 giorni e ripetere nuovamente e per una sola volta l’ultimo prodotto omeopatico assunto (quello che ha causato la reazione). Attendere poi 3 giorni e, se non compaiono altre reazioni, continuare secondo il programma (cioè le altre eventuali potenze dello stesso rimedio omeopatico che mancano da assumere).
Se invece si ripetono i disturbi precedenti (sicuramente di intensità inferiore), bisogna fermarsi nuovamente, attendere altri 7 giorni dopo la loro scomparsa e ripetere ancora una o due volte la somministrazione dello stesso rimedio omeopatico, finché non comparirà più alcun disturbo; poi si potrà continuare con le altre potenze dello stesso prodotto finché si termina il programma terapeutico. 

Talvolta si possono manifestare reazioni anche gravi che possono allora essere curate molto bene dalla somministrazione dello stesso rimedio omeopatico che le ha stimolate, ma dato alla potenza 30ch sciolta in acqua: si sciolgono cinque granuli in mezzo bicchiere d'acqua che viene poi data alla dose di due cucchiaini al giorno per 1-3 giorni.
Se un bambino è particolarmente debole, per esempio a causa di complicazioni da uso di vaccinazioni multiple o se è un vero caso di ipersensibilità, ciascuna potenza dell'antivaccino può essere somministrata settimanalmente invece che quotidianamente.
Anche eventuali reazioni gravi possono essere trattate allo stesso modo con ripetizioni settimanali della stessa potenza fino alla completa assenza di reazioni. Se i disturbi non scompaiono completamente entro tre settimane, l'intera serie deve essere ripetuta. In genere è sufficiente somministrare un numero di serie che va da una a tre.
Quando tutto questo trattamento antivaccinale è terminato, se ne può iniziare un altro dopo un intervallo di circa 20 giorni e si continuerà così finché verranno somministrati tutti i vaccini o per lo meno quelli considerati più facilmente colpevoli del danno immunitario.
Questo trattamento può essere utile anche per trattare patologie acute causate dalla manifestazione naturale della malattia (per esempio un normale morbillo in fase acuta) o una complicazione acuta causata dal vaccino.
Nei casi acuti il trattamento è praticamente lo stesso e si differenzia solo nel fatto che daremo preferenza alle soluzioni acquose delle potenze 30ch o 200ch. Questa soluzione omeopatica va somministrata sotto forma di un piccolo sorso o un cucchiaino ogni ora, per un certo numero di giorni (in genere sono sufficienti tre giorni).
Nel caso invece si desideri fare una vaccinazione e si voglia cercare di limitare al massimo i suoi danni, va utilizzato il metodo preventivo che consiste nel somministrare il rimedio omeopatico corrispondente a quel vaccino (cioè il vaccino dinamizzato). Di solito si consiglia di usare la 200ch, circa cinque granuli, che vanno somministrati solo due volte: la prima volta 2 giorni prima del vaccino e la seconda volta subito dopo la vaccinazione.
I granuli vanno sciolti in bocca. Se non vi saranno successive vaccinazioni dello stesso tipo per qualche tempo, per maggior tranquillità è buona cosa ripetere lo stesso rimedio omeopatico il mese dopo, a potenze crescenti per tre giorni consecutivi: 200ch, 1000ch (o MK) e 10.000ch (o XMK). In questo modo si corregge qualsiasi possibile disturbo anche nei livelli energetici più profondi.
Se nonostante tutte queste misure preventive insorgessero complicazioni - cosa che non si può mai escludere completamente - raccomando il ricorso ad una soluzione acquosa di quel vaccino alla 200ch da somministrare per tre giorni in fase acuta e poi di ripetere l'intera serie suddetta le settimane successive.
Per completezza, ricordo che questo trattamento antidota i danni dei vaccini o di specifiche patologie infettive per le quali possediamo gli specifici rimedi omeopatici, ma non altera minimamente la risposta anticorpale alla terapia vaccinale, cioè non interferisce con l’immunità che il soggetto ha acquisito in conseguenza dell’assunzione del vaccino.
(Dr. Roberto Gava)