IMPORTANTE

Qualunque sia la vostra opinione personale, o le vostre decisioni in merito alla pratica medica della VACCINAZIONE, siete comunque responsabili della scelta che operate, pertanto avete il diritto-dovere di INFORMARVI.



METTENDO IN PRATICA CIÓ CHE HAI IMPARATO VIVRAI IN BUONA SALUTE

Affinché un vaccino sia efficace, è importante che mantenga la composizione antigenica (cioè le proteine e i polisaccaridi) del patogeno corrispondente e che al contempo sia privo di tutte le caratteristiche che gli consentivano di essere patogeno e quindi di rappresentare un rischio per la salute della persona.

Virus letali & Mass-Media



VIRUS LETALI






  
La salute è un bene prezioso, il più prezioso; soprattutto quando ciascuno di noi pensa anche ai propri figli, al modo migliore per proteggerli. 

Le paure maggiori, le insicurezze più diffuse riguardano proprio la salute: ciò che ci potrebbe accadere se qualche malattia o “accidente” ci minacciasse. Ebbene, approfittare di questa  insicurezza, di questo atavico bisogno di certezze non è etico; chi usa la fragilità dell’essere umano davanti alla malattia lo fa spesso consapevolmente e con l’obiettivo di imporre a quell’essere umano la propria verità, che non e` detto collimi con l’interesse della persona stessa. Chi usa la nostra fragilità di fronte alla malattia, magari amplificandola o guidandola, lo fa spesso con l’intento di utilizzare la nostra paura come strumento di potere e di controllo, per proporsi come guida, unica guida. 

E oggi, sempre più spesso, ad amplificare e guidare le nostre paure sono politici, istituzioni (sanitarie e non), governi che utilizzano con pochi scrupoli quella formidabile cassa di risonanza costituita dai mass-media, termine che nel suo senso letterale significa appunto: “mezzi di comunicazione di massa”. E proprio grazie ai mass-media si creano, spesso ad arte, ansia, paura, angoscia, panico, in una scala d’intensità proporzionale solo all’obiettivo verso cui queste paure sono finalizzate.
Spesso grazie ai mass-media nascono false emergenze, oppure vengono dilatati oltremodo, fino a dar loro connotati di emergenza, accadimenti e realtà che hanno dimensioni estremamente limitate. E su questi, e non su altri, si concentra l’attenzione totale di tutti . Pensiamo, per esempio, all’allarme mondiale scatenato dalla scoperta di alcuni casi di variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob, quello che è stato chiamato (pur senza alcuna certezza) la variante umana della Bse, cioè l’encefalopatia spongiforme che colpisce i bovini. I casi sono stati poche decine; così pochi da non poterci nemmeno trarre una percentuale significativa. Eppure tutto il mondo si è mosso, il panico ha travolto tutti, ha modificato le nostre abitudini alimentari, ha indotto i governi ad investire cifre enormi in procedure di controllo che hanno mostrato da subito di essere soltanto un palliativo. 






Quindi, per ponderare bene occorre per un attimo lasciare da parte la percezione emotiva della gravità di quella malattia e chiedersi quale sia la possibilità realistica di contrarla e quale sia la reale causa: possibilità pressoché nulla e causa finora sconosciuta. Ma per mesi, e forse per anni, la Bse e la sua variante umana popoleranno i nostri incubi e influenzeranno le nostre scelte.
Un altro esempio di incubo prodotto artifìciosamente è quello relativo alla minaccia di un uso improprio di virus e batteri letali sulla popolazione da parte di un nemico invisibile. Nel 2001 è scattato un allarme planetario per l’antrace, malattia che può avere sintomi cutanei o respiratori, che veniva definita “arma biologica dei terroristi” a causa della quale si è stati a un passo dal dare per certa una catastrofe, i casi sospetti di antrace nel 2001 sono stati 22 (solo in parte comprovati e accertati) in tutti gli Stati Uniti, su un totale di circa 300 milioni di abitanti; nessun altro nel mondo. Eppure i governi hanno speso cifre esorbitanti per questa emergenza, fino a prova contraria soltanto presunta. 

Il New York Times, verso la fine del maggio 2002, riporta la notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del senato americano della ‘legge antiterrorismo”, che ha stanziato 4,6 bilioni di dollari per l’acquisto e lo stoccaggio di farmaci e vaccini, per incentivare le ispezioni sui cibi e rafforzare la vigilanza sull’acqua. Dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York, nel settembre 2001, è scattato anche l’allarme vaiolo; i governi hanno speso milioni di dollari per far scorta di vaccino antivaioloso, ma nemmeno 1 caso al mondo di malattia si è verificato.

Si può dunque ritenere giustificato tale spostamento di mezzi e risorse a fronte di fenomeni che hanno ricadute concrete così contenute?  Le spese non dovrebbero essere proporzionate alle dimensioni del problema che si cerca di risolvere?
Evidentemente non è cosí .  Infatti per altre emergenze (reali, ampie, concrete, sconcertanti.) non si dice nulla e si fa pochissimo. Un esempio ce lo forniscono i dati sulle infezioni che i pazienti contraggono negli ospedali a causa della scarsa igiene e della eccessiva promiscuità: 5000 ogni anno in Italia, un numero esorbitante. Ma di questo nessuno parla, se non raramente. Ne`tanto meno viene ritenuta un’emergenza per la quale stanziare fondi straordinari. Altra reale emergenza è costituita dai pazienti che, una volta ricoverati in ospedale, sono vittime di errori medici o di eventi avversi causati da farmaci. Una stima de il Sole 24 Ore afferma che su 8 milioni di ricoveri ogni anno in Italia le “vittime” di errori medici o malattie indotte da farmaci sono 320.000, cioè I ogni 25. 1 pazienti che muoiono a causa della cattiva organizzazione delle strutture sanitarie sono da 24.000 a 50.000 ogni anno. Sempre secondo li Sole 24 Ore, nel 2008 i morti a causa di ritardi nelle cure e diagnosi sbagliate sono stati 78974. Ma anche su questo non si dice nulla ne` si spende con particolare straordinarietà.
           
Da questi dati si può partire dunque con una riflessione. Occorre tenere sempre a mente che, se si vuole comprendere, è necessario andare oltre le apparenze, bisogna ragionare e ponderare senza lasciarsi mai trascinare dal panico collettivo e senza farsi guidare dall’angoscia generata dall’allarmismo.


Curare la sinusite




COME CURARE LA SINUSITE


La sinusite è causata da un microbo. Un motivo per cui la sinusite è così difficile da curare è che spesso nel muco ci sono dei  microbi. Mentre ci sono molte sostanze che possono uccidere i microbi nel sangue, eliminare i microbi nei seni  paranasali è un problema completamente diverso.
L'argento colloidale è stato per molti secoli una sostanza che ha distrutto i microbi. Oggi, è possibile ottenere argento colloidale anche a casa, ma per questo trattamento non si richiede tanto,  suggeriamo pero’ di acquistarlo da rivenditori di provata fiducia.
Per es.: Mesosilver (http://www.purestcolloids.com/mesosilver.php)  e’ un articolo specifico per la sinusite. In questo protocollo l'argento colloidale è inserito direttamente e delicatamente nei  seni nasali. Dopo questo trattamento dovrete soffiare molto spesso il naso perche’ uscira’ molto muco.

Preparate la strada per la guarigione

Smettere di bere latte o mangiare latticini zuccheri e farinacei!

I PRODOTTI LATTEO-CASEARI CAUSANO SECREZIONI DI MUCO

Abituatevi a questa dieta per almeno due settimane,  in questo modo avrete le cose sotto controllo. Inoltre, smettere di mangiare tutti i prodotti di farina raffinata.  Mangiate cibi integrali, per quanto possibile (es: pasta o pane integrale o di farro, cereali integrali, ecc.).

Fase Uno -  Inizio Trattamento 

Con aceto di mele biologico. Si prende un cucchiaio in un bicchiere d'acqua, quattro volte al giorno, nell'arco di una settimana devi drenare nel seno paranasale . In alcuni casi con il solo utilizzo di questo metodo si sono avuti ottimi risultati.!
Prendere una dose proporzionale tra 1 e 2 cucchiai, QUATTRO volte al giorno.
Dopo una settimana di drenaggio con aceto di mele si assicurerà la fuoriuscita di grandi quantità di muco e questa terapia servira’ affinche’ i seni paranasali siano meno ostruiti dal muco,  non interferendo con il trattamento principale, che usa l'argento colloidale. Continuare a prendere l'aceto di mele durante il trattamento con argento colloidale.


Fase Due - Il Trattamento
La fase due è la cura reale per la sinusite. Utilizziamo l’argento colloidale a contatto diretto con i microbi (aspergillus, streptococco, malattie infettive) del muco che si trovano nei seni paranasali.
Ecco il link per la cura con argento colloidale: https://www.amazon.it/argento-colloidale/s?k=argento+colloidale
Vi sono altri articoli sui trattamenti della sinusite, ma in realtà se seguito l’applicazione con aceto di mele seguito dalle  applicazioni con argento colloidale e xilitolo curerete la vostra sinusite completamente.

Nota: Se l'infiammazione è ancora un problema
Se semplicemente non potete curare la vostra sinusite a causa di infiammazione o gonfiore, vi è un dispositivo elettromedico che eliminerà l’ infiammazione e il gonfiore. 
Non sarà direttamente come curare la vostra sinusite ma renderà le altre terapie molto più efficaci. 
Il dispositivo si chiama Biorisonanza. è diversa dalle altre apparecchiature perchè interagisce con il sistema biologico umano in un tempo eccezionale (1/10.000 di secondo), permettendo di avere risposte in tempo reale. 
In questo modo riesce a registrare ogni stimolo o reazione del sistema biologico (che opera con tempi da 1/100) e, subito dopo, a riassettarlo rendendolo riequilibrato e pronto per una nuova misurazione.
Purtroppo ha un costo, (dipende dal Paese di origine) ma ne vale sicuramente la pena se non riuscite a curare la vostra sinusite in altri modi.
I trattamenti di Biorisonanza riequilibrano il tessuto connettivo  rigenerando la struttura delle cellule del corpo che non essendo più intasate da elementi tossici di varia natura, riprenderá il suo normale e fisiologico flusso vitale. 
Oggi è noto che i processi fisiologici nel corpo umano e animale sono controllati da oscillazioni elettromagnetiche. Anche gli organi, sani o malati, hanno uno spettro di vibrazioni molto individuale da persona a persona.

La terapia di Biorisonanza chiamata anche Moraterapia, utilizza le vibrazioni del corpo, che corrispondono alla situazione fisiologica attuale. Elaborando elettronicamente queste informazioni, è possibile, dopo il suo ritorno, modificare lo stato fisico e quindi lo stato fisiologico nel corpo del paziente e quindi avviare processi di guarigione mirati.


Nota: Se non riuscite a curare la sinusite.
Se fai tutto per bene e dopo un mese di tentativi  non riesci ancora a curare la tua sinusite, è possibile che dipenda da una infezione dentale, i denti superiori continuano a infettare i seni paranasali  con conseguente infezione  anche di altre parti del corpo.
In questo caso si parla di sinusite mascellare odontogena. Questa infiammazione è legata a una infezione dei denti premolari e primo molare superiore, a causa del fatto che le radici sono molto vicine al seno mascellare. La sinusite odontogena può quindi insorgere in seguito ad un’infezione propagatasi lungo il canale radicolare, in seguito alla quale si forma poi un ascesso o cisti periapicale
Il trattamento è interdisciplinare e coinvolge odontoiatra e otorinolaringoiatra. Può essere necessario farsi controllati da dentisti specializzati e che hanno curato questo tipo di infezione. 
I dentisti delle attuali universita' non sono stati adeguatamente formati per curare queste infezioni!



AGOPUNTURA E MERIDIANI:

La sinusite è una malattia infiammatoria dei seni frontali e mascellari.

A volte la diagnosi è suffragata dalle analisi ematochimiche e dalle prove radiologiche.

Quando queste sono negative il paziente non capisce perché il dolore continui a presentarsi in maniera cronica, recidivante e soprattutto invalidante, in particolar modo sulla zona frontale.

Il riequilibrio delle energie, con sedute di agopuntura o con applicazioni di mesoterapia zonale o di neuralterapia, accelera la scomparsa della sintomatologia dolorosa risolvendo totalmente la “sinusite”. 


Fase Tre - Il Trattamento

IL CLORITO DI SODIO

Il clorito di sodio (NaClO2) è il sale sodico dell'acido cloridrico, da non confondere con il sale da cucina (NaCl). 
Viene utilizzato come agente ossidante e nella produzione di biossido di cloro per la disinfezione dell'acqua negli impianti di trattamento delle acque. Il clorito di sodio scompone il "biofilm" e combatte i germi nell'acqua in modo sostenibile ed ecologico.
Come quasi tutti i sali ossigenati del cloro, è un potente ossidante. 
È più stabile del clorato di sodio, infatti non si decompone per frizione. Il sale anidro non è igroscopico ed è stabile per parecchi anni, se conservato debitamente.

Clorito di sodio 25% + acido cloridrico 4%

Set di clorito di sodio (25%) e acido cloridrico (4% Ph.) viene venduto insieme da miscelare per ottenere una soluzione di biossido di cloro per il trattamento di ossidazione.
Per il trattamento della sinusite basta miscelare una goccia di clorito di sodio e 1 goccia di acido cloridrico in un bicchiere con 2 dita di acqua naturale. Usare un bastoncino di cotone imbevuto e inserirlo in un setto nasale facendo attenzione a non ferire l'interno del naso e girandolo 2/3 volte. Poi utilizzare l'altra parte del bastoncino di cotone per disinfettare l'altro setto nasale. Questo trattamento assicura una corretta disinfezione del setto nasale. Ripetere 1/2 volte al giorno per 1 settimana, Lasciare riposare una settimana e ripetere il trattamento. 

Ci sono molte cose nell'acqua che non vogliamo nel nostro corpo: germi, funghi, alghe, virus e batteri. Con il set di soluzione di clorito di sodio al 25 percento e acido cloridrico al 4 percento, puoi produrre tu stesso biossido di cloro per una soluzione fresca di biossido di cloro (CDL) e quindi avere un efficace disinfettante per l'acqua potabile a casa.
Secondo l'ordinanza tedesca sull'acqua potabile, il biossido di cloro è approvato come condizionatore d'acqua per la sterilizzazione dell'acqua e la disinfezione dell'acqua potabile ed é un ottimo disinfettante contro funghi e batteri epidermici. 


https://www.aslvco.it/wp-content/uploads/2020/01/nota-ministero-salute.pdf

Natriumchlorit 25 % + Salzsäure 4 %


https://www.narayana-verlag.de/Natriumchlorit-25-Salzsaeure-4-Set-2-x150-ml-von-Unimedica/b27731

Fase quattro: 
e ancora ragioniamo sulla pericolositá di alcune sostanze velenose come la Naftalina.

Per gli esseri umani l’esposizione eccessiva al naftalene (sostanza attiva contenuta nella naftalina) provoca la distruzione dei globuli rossi e produce sintomi di nausea, vomito, diarrea, passaggio di sangue nelle urine e pallore della pelle.

Oggi il naftalene è considerato un sospetto cancerogeno di categoria 3, nella classificazione della Comunità Europea: «sostanze da considerare con sospetto per i possibili effetti cancerogeni nell’uomo, per le quali tuttavia le informazioni disponibili sono insufficienti per procedere a una valutazione soddisfacente; esistono alcune prove ottenute con adeguati studi sugli animali che non bastano per classificare queste sostanze nella categoria 2».

Essendo la naftalina un pesticida, rilascia fumi tossici per le persone, gli animali e l’ambiente: in Europa l’uso all’aperto è illegale ed è fuori commercio come antitarme. 
Possiamo fare pulizia nelle nostre case per eliminare ogni tipo di sostanza tossica che, ignari, abbiamo conservato, per anni, nei cassetti dei nostri armadi? 
Sicuramente troveremo giovamento.


Zapper e le sue applicazioni con la sinusite

Lo zapper è un dispositivo ideato dalla Dr.ssa Clark, in grado di uccidere elettricamente parassiti, batteri, virus, muffe e funghi. Virus e batteri scompaiono in tre minuti; fasi della tenia, ascaridi e trematodi in cinque minuti; gli acari, infine, in sette minuti.


Attuare una ricerca anamnesica a 360° aiuta il paziente ad esaminare attentamente il suo stile di vita e ad apportare le modifiche necessarie per il ritorno della salute.

( Per ulteriori informazioni potete contattarmi tramite l'indirizzo mail: centerfit@gmail.com oppure idrastis1@gmail.com )  






 


Vaccinazioni e Medicalizzazioni


VACCINI: OLTRE LA VERITA' UFFICIALE



Vaccinazioni e medicalizzazione della vita
“Il sano è un malato che non sa di esserlo”
Marcello Pamio - 1 dicembre 2008 


Dal 21 al 23 novembre scorso si è svolto a Verona l’ottavo Congresso nazionale di medicina omeopatica, organizzato dalla Scuola di Medicina Omeopatica di Verona (http://www.omeopatia.org/).
Numerosi sono stati gli ospiti invitati a relazionare, ma il mio interesse era rivolto principalmente ai primi due interventi di sabato mattina: dr. Roberto Gava e prof. Gianfranco Domenighetti.
Roberto Gava è medico chirurgo omeopata con specializzazione in farmacologia e tossicologia: una autorità nazionale in ambito vaccinale e autore di decine di pubblicazioni scientifiche (vedi elenco).
Il titolo della sua relazione era “Le vaccinazioni pediatriche: etica e potere delle vaccinazioni”.
Quasi impossibile è riassumere una conferenza di circa 1 ora, con decine di grafici e centinaia di dati ufficiali, ma quello che merita una sottolineatura è il concetto stesso di vaccinazione.
“Potremo accettare – ha detto Gava - le vaccinazioni eseguite in un certo contesto, cioè secondo le acquisizioni medico-scientifiche più recenti (concetto di scienza), nel rispetto della salute presente e futura dell’individuo (concetto di etica), adattate nel loro tipo, numero, età di inizio, modalità di somministrazione (personalizzazione), nel rispetto di bisogni, disponibilità, volontà e libertà di scelta del soggetto (libertà), dopo aver tenuto un vero consenso informato (informazione)
“Mentre dovremo essere contrari alle vaccinazioni se vengono eseguite come imposizione coercitiva (obbligo), secondo acquisizioni mediche obsolete non più accettabili (preconcetti: ‘le vaccinazioni fanno solo bene e non si discute’), in modo lesivo per la salute psicofisica presente e futura della persona (c’è un danno in bambini sani), non adattate nel loro numero, tipo, età di inizio e modalità di somministrazione (massificazione), senza rispetto di bisogni, disponibilità, volontà e libertà di scelta del soggetto e senza aver ottenuto un vero consenso informato.”
Dopo questa analisi, vediamo qual è la situazione vaccinale in Italia:
- Sono obbligatorie per legge, ad eccezione di qualche regione tra cui il Veneto;
- Sono massificate e non personalizzabili in base all’età e allo stato di salute del bambino;
- Non viene fornita ai genitori alcuna informazione utile sul rapporto rischi-benefici;
- I vaccini sono un costo enorme per il Sistema Sanitario Nazionale, quantificabile in circa un miliardo di euro;
- I bambini sono sempre più cagionevoli di salute (intolleranze, allergie, ecc.)
- L’autismo nei bambini è in costante aumento.
Apro una parentesi per l’autismo perché questa problematica sta diventando una vera e propria piaga sociale: 1 bambino su 160 nel mondo ne risulta affetto!
Secondo il prestigioso “Lancet”, il rischio di nascere oggi con queste problematiche è molto più alto rispetto il passato.
Nell’ultimo decennio nella sola California si è riscontrato un aumento del 276% di nuovi casi.
“Gli stessi FDA e i CDC statunitensi hanno finanziato ben tre studi sull’autismo: i dati hanno dimostrato la correlazione tra mercurio e autismo, tra vaccini e autismo, ma nessuno ha raccolto questo messaggio”.[1] Perché? Cui Prodest?
Il numero di studenti autistici presenti nelle scuole americane (età 6-21 anni), dall’anno scolastico 1991-92 al 2001- 02, ha evidenziato un aumento del 1700%!!![2]
Qual è la causa di un tale aumento? Il mercurio?
Il livello del mercurio considerato limite massimo accettabile (oltre il quale si parla di tossicità per la salute umana) è di 0,1 microgrammo/chilo/die e quindi per neonati di 3 mesi di vita (circa 5 kg di peso corporeo) è di 0,5 microgrammi/die.
Secondo i dati americani, negli anni ‘50-’70 la dose totale di mercurio che veniva inoculata per ciclo vaccinale era di 25-50 microgrammi.
Negli anni ’80, la stessa dose per ciclo vaccinale era invece di 75 microgrammi.
Nel 1999, negli USA, sono arrivati a somministrare anche a 275 microgrammi di mercurio per ciclo vaccinale!
L’aumento dell’autismo e questo crescente aumento del mercurio vaccinale (dovuto ad un sempre crescente aumento del numero dei vaccini pediatrici) sono una semplice coincidenza o sono fortemente e direttamente correlati indicando che il mercurio contenuto nei vaccini è espressione di un chiaro danno vaccinale?
E in Italia, come siamo messi?
“A Taranto, negli ultimi 10 anni, l’aumento di bimbi autistici è di circa il 50% rispetto agli anni precedenti, mentre negli ultimi 20 anni tale aumento è stato del 100%”.[3]
“Studi americani – continua l’estero dell’Asl - dicono che la diossina può essere responsabile di irrequietezza, disturbi di apprendimento, disturbi dello spettro autistico e quindi della relazione”[4].
Oltre alla cancerogena diossina esistono serie correlazioni tra metalli pesanti velenosi come mercurio e alluminio contenuti nei vaccini pediatrici (anche in quello antinfluenzale) e patologie gravi come l’autismo.
Per le altre malattie infettive pediatriche (morbillo, vaiolo, tubercolosi, polio, ecc), il dr. Gava, con dati ufficiali alla mano, ha dimostrato la fallace spiegazione pseudo-scientifica che vorrebbe farci credere che il miglioramento della salute si è ottenuto solo grazie ai vaccini, dimenticandoci di dirci che le campagne vaccinali sono iniziate quando le norme igienico-sanitarie erano profondamente migliorate …
I grafici dell’andamento epidemiologico lo dimostrano in maniera inequivocabile.
Tanto per ricordare, in molti Paesi del Terzo Mondo (Africa in particolare) la poliomielite è iniziata dopo la vaccinazione di massa, mentre prima c’erano solo casi sporadici.
Lo stesso è accaduto in Albania: dopo le vaccinazioni di massa nel 1996 ci sono stati 76 casi di polio tutti causati dal vaccino orale di Sabin!
“Non ha più senso – continua Gava - la vaccinazione contro la polio in Europa, anche perché dal 2002 l’OMS ha certificato il nostro Continente come ‘Polio Free’, cioè senza più virus selvaggio della poliomielite”.
Eppure, nonostante il vaccino orale contro la polio in America ed Europa sia stato tolto, si continua a vaccinare in Africa, Asia e India con quel tipo di vaccino … e non a caso la polio avanza!
Si pensi anche alla situazione indiana: i casi di paralisi flaccida acuta da polio sono in continuo aumento, perché l’incidenza della malattia è aumentata dai 3.047 casi del 1997, quando è stato iniziato il PEI (Polio Eradication Initiative, cioè la campagna di vaccinazione di massa), ai 27.000 casi del 2005 e per di più la malattia ha colpito bambini vaccinati.[5]
Credo sia chiaro per tutti.
Cosa possiamo fare noi genitori per diventare veramente responsabili delle nostre scelte e/o decisioni? Il buon senso porta a concludere che:
1) Quando portiamo a vaccinare i nostri piccoli (3 e 6 mesi) ci faranno firmare il consenso informato, cioè saremo noi genitori a prenderci tutte le responsabilità di eventuali effetti e/o reazioni avverse (sclerosi multipla, diabete mellito insulino-dipendente, autismo, ritardo mentale, ecc.) e non il medico che esegue l’iniezione o la Asl che la impone secondo legge.
Perché non chiedere al medico di firmare anch’egli una dichiarazione in cui garantisce che a nostro figlio non accadrà nulla di male, così come sostengono i fogli informativi sui vaccini distribuiti dalle Asl?
Forse e dico forse, assisteremo ad un totale e assoluto diniego, perché probabilmente non esiste un solo medico che potrà firmare quella carta, anche se i vaccini vengono reclamizzati come “sicuri” e “utili”.
2) E’ utile sapere che la legge impone come obbligatori 4 vaccini, mentre le Asl hanno a disposizione l’esavalente, cioè il vaccino contenente ben 6 diversi vaccini (costa molto di più, per la gioia dell’americana Big Pharma e della nostra Farmindustria ed è assai più pericoloso per la salute del neonato perché le dosi sono maggiori).
Se vogliamo rispettare la legge e vaccinare nostro figlio, abbiamo almeno il diritto di chiedere che gli siano inoculati solo i 4 vaccini obbligatori e in dosi separate (cioè 4 inoculazioni a distanza).
Se questi vaccini non sono disponili, come spesso accade, le Asl dovranno ordinarli facendo guadagnare un po’ di tempo ai nostri bambini. Questo permetterà loro di crescere, riducendo gli eventuali problemi legati ad un sistema immunitario ancora in formazione. Ricordo che a 3 e 6 mesi il sistema immunitario è immaturo, mentre è diverso il discorso ad 1,5 - 2 anni di età.

Medicalizzazione della vita

La seconda relazione dal titolo “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria” è stata tenuta dal prof. Domenighetti, docente in due università svizzere (Losanna e Lugano) e responsabile per oltre tre decadi della Sanità del Ticino.
Il professore ha dichiarato che oggigiorno assistiamo ad una dinamica che mira a trasformare i sani in ammalati.
Questo processo, significativamente fondato sulla comunicazione, sul marketing e sui conflitti di interesse, è promosso e sostenuto, direttamente o indirettamente, dai produttori di tecnologia medico-sanitaria, cioè dalle lobbies del farmaco.
La “costruzione sociale” delle malattie, secondo Domenighetti, sta per essere sostituita da quella “industriale”. Ciò si concretizza tramite un’espansione su tre livelli del dominio della Medicina:
- Piano quantitativo à ridefinizione e abbassamento dei limiti soglia che definiscono e differenziano il “patologico” dal “sano”. Per esempio, sono stati ridotti i valori massimi considerati accettabili di colesterolo, trigliceridi, pressione arteriosa, ecc. Fino a giugno 2003 il valore oltre il quale si considerava patologica la trigliceridemia era fissato a 2.3 e da luglio è sceso a 1.7! Nello stesso arco di tempo, il valore oltre il quale si considerava patologica la colesterolemia LDL è passato da 3 mmol a 2.6 mmol. Con queste nuove direttive, milioni di persone sane sono diventate immediatamente malate, e quindi potenziali clienti delle aziende farmaceutiche.
- Piano temporale à promozione della diagnosi precoce: screening.
- Piano qualitativo à definizione di “nuove” malattie, osteoporosi, sindrome premestruale, ecc.
Per far comprendere il quadro generale degli screening, Domenighetti ha riportato uno degli esempi più interessanti e illuminanti: quello delle autopsie eseguite in Svizzera.
Esami autoptici eseguiti su migliaia di persone sane morte non per malattia (per es. incidenti stradali) hanno rivelato:
- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) era portatrice di tumori al seno (carcinoma in situ, cioè uno stadio che probabilmente non sarebbe mai evoluto in cancro conclamato).
- Il 48% degli uomini (sopra i 50 anni) era portatrice di tumori alla prostata.
- Il 100% di uomini e donne (sopra i 50 anni) presentava un tumore alla tiroide.
Pochi conosceranno simili dati, ma basta parlare con un qualsiasi patologo intellettualmente onesto per comprendere come questo sia la “normalità”: moltissime persone sane hanno tumori, ma non sanno di averli e quindi vivono normalmente.
Il nostro corpo, infatti, produce ogni giorno migliaia di cellule tumorali. Ogni santo giorno per tutti i giorni della nostra vita.
Queste cellule, se il sistema immunitario è forte e sano (grazie ad un buon lavoro della nostra Vis Medicratix Naturae, la forza di risanamento e autoguarigione), verranno fagocitate e distrutte.
Ma se il nostro sistema difensivo non funziona correttamente (per un qualsiasi motivo: emozionale, psicologico, carenziale, tossicologico, ecc.) queste cellule avranno la possibilità di organizzarsi, crescendo e formando masse tumorali. Anche in questo caso, però, è possibilissimo che tali masse tumorali possano restare localizzate (tumore in situ) anche per decenni o per tutta la vita senza recare alcun fastidio o danno.
A questo punto immaginate qualcuno – dice Domenighetti - che “inventa una macchinetta che ve la passa davanti alla tiroide e che poi vi dice: ‘… Ah tu hai un carcinoma in situ alla tiroide’ …
Non si morirà di tumore perché questo è in situ, ma pensate al trauma psico-emozionale che vivrà quella persona che si sente fare quella diagnosi …
Qui entrano in gioco gli esami diagnostici preventivi (che di prevenzione non hanno nulla, perché al massimo possono essere definite diagnosi precoci): i cosiddetti screening di massa, con i quali si invitano persone oggettivamente sane a cercare qualche piccola anomalia (chi non le ha?) che magari non ha alcun significato patologico (ma che viene ugualmente tolta chirurgicamente con conseguente stress, spese, medicalizzazioni e continui futuri esami laboratoristici) o che si trova in stadio latente e che potrebbe restare tale per anni.
Cioè, stanno cercando il malato nel sano e tale “ricerca” è sempre più anticipata nel tempo.
Sfatiamo subito uno dei miti sullo screening: non riduce assolutamente la mortalità per tumore, ma aumenta le diagnosi, cioè aumenta il numero dei tumori scoperti, anche quelli tranquilli e non pericolosi (in situ), senza modificare la curva della mortalità (non è stata evidenziata alcuna differenza tra quelli che si sottopongono a screening e quelli che li evitano).
Però, una volta diagnosticato un tumore, le persone sono psicologicamente e/o emozionalmente in grado di superare tale “nefasta” diagnosi? Vivranno come prima, oppure la loro vita cambierà drasticamente?
Oggi il numero dei tumori diagnosticati è in perenne crescita (in Italia, i nuovi casi di tumore sono stati 250.000 nel 2002 e 270.000 nel 2005; fonte Istat) e certamente una delle cause sono proprio la massificazione degli screening.
Ed ecco la Legge aurea di Big Pharma:
più esami diagnostici à più tumori tra la popolazione
più tumori à più soldi alle lobbies
Più questi esami diventeranno precisi e più tumori scopriranno per il motivo detto sopra: produciamo ogni giorno migliaia di cellule tumorali e di queste, la quasi totalità viene distrutta subito ma qualcuna può sfuggire e dare origine a qualche piccolo agglomerato cellulare che viene identificato come un nodulino tumorale.
Si pensi solo alla frontiera degli esami attraverso il DNA: con un semplice prelievo del sangue si è in grado di diagnosticare ad un bambino appena nato, o addirittura ad un feto in grembo, la predisposizione al cancro o ad altre patologie.
“Predisposizione”, che possiamo dire assurda e ridicola visto che il dogma fondamentale del determinismo genetico è crollato definitivamente con lo studio del Genoma umano (vedi articolo).
L’epigenetica (“oltre/sopra la genetica”) afferma da decenni che “non siamo schiavi dei nostri geni”, perché “i geni dipendono dall’ambiente” (interno ed esterno). I geni possono modificarsi in base al nostro modo di pensare e alimentarci, allo stress ambientale o all’ambiente familiare, al credo religioso, allo stato sociale, ecc.
Ecco la medicalizzazione della vita: ancora prima di nascere siamo malati e destinati a manifestare quella malattia!
D’altronde, una persona sana viene considerata una persona malata che non sa di esserlo e le lobbies del farmaco si premurano di ricordarcelo in ogni momento.
Questa strategia ha lo scopo di spegnere le speranze e le prospettive di una vita migliore; significa creare le condizioni mentali ed emozionali affinché proprio quella patologia si sviluppi.
Pensare continuamente al cancro solo perché qualcuno ci ha detto che siamo “predisposti” geneticamente, significa vivere costantemente nella paura della malattia e della morte.
Come sarà la nostra esistenza?
La campagna di disinformazione e medicalizzazione di massa è così ben avanzata che oggi l’80% delle donne italiane (e moltissimi medici) pensano che gli screening mammografici “riducano il rischio” di ammalarsi. Sono dati ufficiali, purtroppo.
“Ridurre il rischio di ammalarsi” significa che più mammografie (o esami del PSA per la prostata) facciamo e più “evitiamo il rischio” che ci venga un tumore! Totale ignoranza, cioè non conoscenza specifica della materia, perché lo screening NON riduce assolutamente il rischio di ammalarsi, ma scopre prima nel tempo un tumore. Tutto qua.
Evitare di ammalarsi, cioè la vera prevenzione, è tutta un’altra cosa.
Questa disinformazione è pura propaganda ufficiale veicolata dalle potentissime e sconosciute agenzie di Pubbliche Relazioni (agenzie di PR) che pagano miliardi a testimonial famosi (noti oncologi, personalità dello spettacolo, giornalisti, ecc.) e inviano centinaia di articoli, redazionali a tutte le testate giornaliste del mondo.
Domenighetti definisce la diagnosi precoce “una gabbia logica”, e ne spiega il motivo.
Se ho fatto l’esame ed è positivo, ho fatto bene a farlo perché ho trovato un qualcosa che posso curare prima.
Se l’esame è negativo, comunque ho fatto bene a farlo perché so di non avere il cancro.
Se non faccio l’esame e insorge la malattia, ho fatto male a non farlo prima.
In ogni caso la cosa giusta è sempre quella di sottoporsi allo screening.
E infatti, se chiediamo al medico un consiglio, ovviamente dirà di fare gli screening perché minimizza il rischio di aver dato un consiglio sbagliato. Nel dubbio, il medico dice quello che dicono tutti, così non avrà problemi legali e non rischierà nulla.
Quelli che rischiano semmai siamo sempre e solo noi.
Concludo con un titolo emblematico pubblicato dal New York Times nel 2007:
“Quello che ci fa ammalare è un’epidemia di diagnosi”
(New York Times, 2007)
“Epidemia di diagnosi”, per la quale però, non esiste alcun vaccino ……
Se non quello della presa di coscienza, chiamata piena consapevolezza.

Vaccini e Frodi



VACCINI O IMMUNITÀ ?






C‘è una vecchia superstizione secondo la quale un “attacco” di certe malattie immunizza contro i futuri “attacchi” della stessa malattia. Tutte le cosiddette malattie infettive non sono supposte per conferire questa immunità, Il principio su cui si basa questa pretesa immunità non e‘ universalmente applicabile.

Mentre un “attacco” di vaiolo si suppone conferire una immunità, sì può avere una polmonite dieci o cento volte. Mentre un “attacco” di scarlattina si suppone conferire una immunità, si può avere una febbre tifoide parecchie volte.

Si può avere mille raffreddori in una vita, l’influenza e la gonorrea parecchie volte, la febbre tifoide, il colera  parecchie volte. Tutta l’intera teoria dell’immunizzazione crolla di più nelle cosiddette malattie infettive che nelle malattie dove è supposta affermarsi.
Ma cosa succede in queste malattie dove un “attacco” è supposto conferire un’immunità? E‘ vero che un “attacco” protegge contro “attacchi” ulteriori?

Si può avere la difterite parecchie volte, anche durante la convalescenza. Si può avere il morbillo e la scarlattina parecchie volte. Si può avere degli orecchioni parecchie volte. Si sono registrati dei casi che hanno avuto parecchie volte il vaiolo. C’è un caso classico dove un medico ha avuto il vaiolo cinque volte, ed ogni volta poco dopo una vaccinazione riuscita.
Sulla base di questa vaga e non confermata superstizione, si è sostenuta la teoria e la pratica che serviva a produrre un’immunità artificiale per i vaccini, sieri, ecc.
Degli scienziati dicono che l’organismo “attaccato” produce degli anticorpi per lottare contro l’infezione e che rimangono nel corpo dopo che l’infezione sia stata vinta con successo, ciò che procura una protezione futura contro l’infezione.

Vaccinando le persone in salute, si suppone che questi anticorpi siano introdotti nel corpo da una sorgente esterna, ed il vaccino si suppone stimoli la produzione degli anticorpi ipotetici stabilisca così un’immunità artificiale. Ora, l’insuccesso costante di tutti i vaccini e di tutti i sieri per compiere ciò che si aspettava da essi dovrebbe convincere ogni persona intelligente che la pratica dell’immunizzazione è tutta una frode.



I MISFATTI DEL VACCINO





Che la vaccinazione produca la formazione di una pustola, spesso accompagnata da una eruzione lo sappiamo. Che si abbia della febbre, un malessere generale, il gonfiore ed il dolore delle ghiandole linfatiche adiacenti e altri sintomi di infezione settica, sappiamo anche questo.

Che talvolta sopraggiunga la morte, lo sappiamo pure. La stupidita‘ di tali pratiche risiede nel fatto che rappresentano un capovolgimento della Natura. Per prevenire la malattia, si produce la malattia!
Per prevenire la malattia, non si evitano le sue cause, ma al contrario, si introducono deliberatamente le cause della malattia nel corpo. Si pratica questo sulla base della teoria assurda che così si spinge il corpo a produrre degli anticorpi.

Si dà al soggetto una malattia leggera per proteggerlo da una malattia più grave!  Il vaccino, proteggerà contro le zanne di una tigre, ma non contro il morso di un piccolo gatto. Così, non si costruisce la salute con gli elementi della salute, ma con le cause della malattia. Non si salva la vita con l’aiuto dei suoi amici, ma coi suoi nemici!
E‘ ridicolo tanto quanto prevenire una grossa menzogna insegnando ad un bambino a dire delle piccole menzogne. Si cerca di rendere sicura una vita immorale.




Vaccinazioni Omeopatiche






Terapie contro gli effetti dannosi dei Vaccini




È vero che un vaccino offre una protezione verso una specifica patologia infettiva nel 75-95% dei vaccinati, ma tale effetto viene ottenuto essenzialmente al prezzo di tre danni:
1 - intenso squilibrio del sistema immunitario (che è tanto maggiore quanto maggiore è il numero dei vaccini inoculati contemporaneamente e tanto è piccolo e debole il bambino);
2 - perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare;
3 - intossicazione a causa delle sostanze associate agli antigeni vaccinali (mercurio e altri conservanti, alluminio e altri adiuvanti, proteine animali, antibiotici e varie altre sostanze chimiche).
Per antidotare il danno immunitario causato dai vaccini si può agire somministrando un rimedio omeopatico strettamente personalizzato (chiamato Simillimum) che viene scelto in base alla totalità delle caratteristiche psico-fisiche biopatografiche della persona.
Talvolta, però, l’esperienza clinica insegna che ci sono condizioni in cui questo trattamento non funziona e spesso la causa è un forte blocco immunitario causato proprio dai vaccini parenterali che il soggetto ha assunto in precedenza, specie quelli inoculati nei primissimi mesi di vita.
Si può ricorrere allora a questo sistema  suggerito dal Omeopata olandese Dr. Tinus Smits e che consiste nella somministrazione, a dinamizzazioni crescenti, dei nosodi omeopatici dei vaccini usati. Un nosode omeopatico viene preparato da un tessuto malato in piena crisi infettiva e quindi si può dire che il nosode non abbia più in esso l’individualità della persona, ma solamente i segni del processo infettivo.
La caratteristica dei nosodi è quella di riuscire a riequilibrare sia le alterazioni che l’agente infettante ha causato nell’organismo, sia quelle che sono derivate dalla somministrazione di alcuni semplici antigeni cellulari del medesimo microrganismo (come è il caso dei vaccini).
Il rimedio omeopatico Morbillinum, ad esempio, è in grado di riequilibrare i danni causati dal virus del morbillo, sia che questo sia venuto a contatto con un individuo in modo naturale (normale malattia infettiva del morbillo), sia che sia stato somministrato artificialmente in forma attenuata (tradizionale vaccino del morbillo), o i danni causati dalla somministrazione di frazioni antigeniche virali (per il morbillo questo sistema non è ancora possibile, ma lo è per altri vaccini come quello contro l'epatite B).
Il Dr. Smits usa somministrare tutti insieme i nosodi omeopatici dei vaccini che il bambino ha ricevuto. Quindi, se ad un bambino è stato inoculato il Vaccino Esavalente (vaccini antitetanico, antidifterico, antiepatitico B, antipoliomielitico, antiemofilo e antipertossico) e il medico sospetta che questa vaccinazione abbia causato dei danni immunitari o neurologici od ormonali ecc., gli somministra una soluzione omeopatica contenente 6 rimedi omeopatici mescolati tra loro.
Il Dr. Smits usa la somministrazione di questi rimedi in dose singola e in 4 potenze crescenti da effettuare una volta al giorno per 4 giorni consecutivi: il primo giorno il 30ch, il secondo giorno il 200ch, il terzo giorno il 1000ch (o 1000k) e il quarto giorno il 10.000ch (o 10.000k).
Durante o subito dopo la somministrazione di questi rimedi omeopatici si possono avere due eventi:
A - nessuna reazione
B - una reazione di malessere da parte dell’organismo.
Analiziamo ora questi due casi:
A - Se il rimedio omeopatico non scatena alcuna reazione organica, significa che non c’era alcuna alterazione all’interno del suo campo di azione (se ad esempio era stato assunto il Morbillinum, significa che l’eventuale precedente vaccinazione contro il morbillo o la malattia morbillosa naturale che il bambino aveva avuto in precedenza non avevano causato danni immunitari).
In questo caso si attendono circa 20 giorni e poi si può somministrare un altro eventuale rimedio omeopatico per provare ad antidotare altri vaccini (infatti, se l’anamnesi non evidenza dei forti sospetti nei riguardi di una vaccinazione come agente eziologico di danni immunitari, si è costretti a provare a somministrare vari rimedi omeopatici in successione, finché si trova il vaccino responsabile).
Consigliamo pochi rimedi omeopatici per volta (massimo 3-4 nel caso il bambino abbia ricevuto molti vaccini): in questo modo il trattamento è un po ’ lungo, ma permette più facilmente di individuare il vaccino responsabile del danno e questa non è una informazione trascurabile ai fini terapeutici e prognostici.
B - Se invece il rimedio omeopatico trova uno squilibrio immunitario all’ interno della sua specifica sfera di azione, si manifesterà (di solito entro 12-24 ore) un malessere generalmente caratterizzato da febbre, raffreddore, tosse, ecc. La reazione più comune in questi casi è la comparsa di febbre, che non richiederà particolari trattamenti. Questo breve e lieve aggravamento sintomatologico, che è espressione della reazione dell’ organismo e che è un effetto molto auspicabile durante una terapia omeopatica unicista, fa capire che il medicamento è riuscito a riattivare quella che una volta veniva chiamata “energia vitale” della persona.
In questo caso, va subito sospeso il trattamento omeopatico con l'antivaccino e di solito, a parti casi rari che richiedono un nuovo rimedio, non va data alcuna terapia, né farmacologia né omeopatica: bisogna solo attendere 1-3 giorni e tutto si risolverà spontaneamente.
Quando i sintomi sono cessati, attendere altri 7 giorni e ripetere nuovamente e per una sola volta l’ultimo prodotto omeopatico assunto (quello che ha causato la reazione). Attendere poi 3 giorni e, se non compaiono altre reazioni, continuare secondo il programma (cioè le altre eventuali potenze dello stesso rimedio omeopatico che mancano da assumere).
Se invece si ripetono i disturbi precedenti (sicuramente di intensità inferiore), bisogna fermarsi nuovamente, attendere altri 7 giorni dopo la loro scomparsa e ripetere ancora una o due volte la somministrazione dello stesso rimedio omeopatico, finché non comparirà più alcun disturbo; poi si potrà continuare con le altre potenze dello stesso prodotto finché si termina il programma terapeutico. 

Talvolta si possono manifestare reazioni anche gravi che possono allora essere curate molto bene dalla somministrazione dello stesso rimedio omeopatico che le ha stimolate, ma dato alla potenza 30ch sciolta in acqua: si sciolgono cinque granuli in mezzo bicchiere d'acqua che viene poi data alla dose di due cucchiaini al giorno per 1-3 giorni.
Se un bambino è particolarmente debole, per esempio a causa di complicazioni da uso di vaccinazioni multiple o se è un vero caso di ipersensibilità, ciascuna potenza dell'antivaccino può essere somministrata settimanalmente invece che quotidianamente.
Anche eventuali reazioni gravi possono essere trattate allo stesso modo con ripetizioni settimanali della stessa potenza fino alla completa assenza di reazioni. Se i disturbi non scompaiono completamente entro tre settimane, l'intera serie deve essere ripetuta. In genere è sufficiente somministrare un numero di serie che va da una a tre.
Quando tutto questo trattamento antivaccinale è terminato, se ne può iniziare un altro dopo un intervallo di circa 20 giorni e si continuerà così finché verranno somministrati tutti i vaccini o per lo meno quelli considerati più facilmente colpevoli del danno immunitario.
Questo trattamento può essere utile anche per trattare patologie acute causate dalla manifestazione naturale della malattia (per esempio un normale morbillo in fase acuta) o una complicazione acuta causata dal vaccino.
Nei casi acuti il trattamento è praticamente lo stesso e si differenzia solo nel fatto che daremo preferenza alle soluzioni acquose delle potenze 30ch o 200ch. Questa soluzione omeopatica va somministrata sotto forma di un piccolo sorso o un cucchiaino ogni ora, per un certo numero di giorni (in genere sono sufficienti tre giorni).
Nel caso invece si desideri fare una vaccinazione e si voglia cercare di limitare al massimo i suoi danni, va utilizzato il metodo preventivo che consiste nel somministrare il rimedio omeopatico corrispondente a quel vaccino (cioè il vaccino dinamizzato). Di solito si consiglia di usare la 200ch, circa cinque granuli, che vanno somministrati solo due volte: la prima volta 2 giorni prima del vaccino e la seconda volta subito dopo la vaccinazione.
I granuli vanno sciolti in bocca. Se non vi saranno successive vaccinazioni dello stesso tipo per qualche tempo, per maggior tranquillità è buona cosa ripetere lo stesso rimedio omeopatico il mese dopo, a potenze crescenti per tre giorni consecutivi: 200ch, 1000ch (o MK) e 10.000ch (o XMK). In questo modo si corregge qualsiasi possibile disturbo anche nei livelli energetici più profondi.
Se nonostante tutte queste misure preventive insorgessero complicazioni - cosa che non si può mai escludere completamente - raccomando il ricorso ad una soluzione acquosa di quel vaccino alla 200ch da somministrare per tre giorni in fase acuta e poi di ripetere l'intera serie suddetta le settimane successive.
Per completezza, ricordo che questo trattamento antidota i danni dei vaccini o di specifiche patologie infettive per le quali possediamo gli specifici rimedi omeopatici, ma non altera minimamente la risposta anticorpale alla terapia vaccinale, cioè non interferisce con l’immunità che il soggetto ha acquisito in conseguenza dell’assunzione del vaccino.
(Dr. Roberto Gava)


 

Idrocolon Terapia

IDROCOLONTERAPIA 




Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che la salute, la malattia e l'invecchiamento sono in stretta relazione con lo stato del colon. L'equilibrio fra assimilazione delle sostanze nutritive e l'eliminazione delle scorie è senza alcun dubbio il fattore primario per conservare una buona salute. Se noi dipendiamo molto dal nostro ambiente esteriore, è certo che l'influenza esercitata dal nostro ambiente interiore è perlomeno della stessa importanza.
L'inquinamento interiore del corpo è un fattore determinante per il mantenimento degli stati patologici. Il colon, luogo terminale del bolo alimentare, lungi dall'essere passivo, è il luogo di passaggio di numerose sostanze sia verso l'interno che verso l'esterno. Quando è sporco, pieno di materiali che ne incrostano le pareti, non è più in grado di assolvere correttamente alle sue funzioni d'assorbimento delle sostanze necessarie alla vita delle cellule, né di espellere i residui umorali del sangue e della linfa ritardando così la sua funzione principale.
La maggior parte degli esseri umani che soffrono di turbe digestive più o meno importanti hanno una materia fecale che resta "bloccata" nel colon per molto tempo, a volte per anni; queste sostanze sono fonte di intossicazione dell'organismo, e spesso causa di turbe psichiche e di disturbo nello sviluppo personale. La cattiva funzionalità del colon non è sempre la causa prima di una malattia, ma costituisce in diversi casi un fattore importante nell'accentuare la malattia stessa e il suo prolungarsi. La serietà di questa terapeutica è confermata da più di 50 anni di pratica e di ricerche in diversi paesi del mondo e specialmente negli Stati Uniti dove Snyder e Waddington, dopo aver praticato più di 1600 irrigazione intestinali senza alcun incidente, sono in grado di affermare la totale innocuità di questa terapeutica.
Lo scopo principale dell'idrocolonterapia è il lavaggio in profondità della mucosa intestinale, ma è anche, e forse in primo luogo, un metodo diagnostico che permette di fare il punto sullo stato funzionale dell'intestino crasso e collegare i sintomi del paziente al suo cattivo funzionamento. Con questo metodo è possibile determinare la presenza di gas intestinali come pure il volume, la concentrazione e la localizzazione della materia fecale accumulata, e ancora la densità e il colore del muco intestinale che forniscono delle indicazioni che permettono di determinare, per una data persona, il tipo di alimentazione che favorisce l'accumulo permettendo di mettere a punto la dieta non solo durante la cura, ma anche durante tutto il periodo di disintossicazione dell'organismo.
L'idrocolonterapia non pretende di essere il rimedio di ogni male, ma una procedura estremamente favorevole in una grande varietà di turbe della salute. Un cambiamento del comportamento alimentare, l'adozione progressiva di una alimentazione più sana, un modo di vita più equilibrato, un adeguato spazio per il necessario riposo, l'introduzione di un adeguato programma di attività fisica nella vita quotidiana, sono tutti indispensabili per conservare o migliorare la salute ritrovata grazie all'idrocolonterapia.
L'irrigazione intestinale ( primo nome dato a questa pratica ) è molto antica, la prima citazione la troviamo nel papiro Ebers, un documento dell'antico Egitto datato 1500 a.C.; già i medici di allora consideravano questa tecnica come una misura terapeutica di grande valore. Secondo un testo apocrifo, Gesù Cristo, che avrebbe appreso l'arte della guarigione secondo l'insegnamento della comunità essenica, considerava il potere dell'acqua altamente purificatore. Ippocrate "il padre della medicina" (V-IV secolo a.C.), Galeno (II secolo d.C.) e Ambroise Paré (XVI secolo) perorarono in favore dell'utilizzazione terapeutica del lavaggio intestinale. Ambroise Paré, in particolare, fu il primo a descrivere l'irrigazione totale del colon.
In Germania alla fine del XIX secolo la "Subacquale Innenbad" era largamente utilizzata, e all'inizio del XX secolo, Brosch, dottore in medicina, aveva già messo a punto "l'Enerocleaner", precursore degli attuali apparecchi. Ma è negli Stati Uniti che l'idrocolonterapia è stata rimessa in auge grazie a due medici igienisti, James W.Wiltsie e Joseph E.G. Waddington. Questi annunciò: " Il funzionamento anomalo del condotto intestinale è l'elemento precursore di molti stati di cattiva salute e specialmente di malattie croniche.
Il ripristino dell'eliminazione fisiologica intestinale è molto spesso un preliminare del'eventuale restaurazione della salute in generale". Nella nostra epoca, in Europa numerosi medici come Bertholet, Barishac e Schalle hanno dimostrato ripetutamente la necessità dell'igiene intestinale. Altri come la Dottoressa Kousmine hanno fatto di questa pratica una delle basi indispensabili del loro trattamento delle patologie degenerative.

La tecnica
L'idrocolonterapia è un processo di pulizia dell'intestino crasso che consiste nell'introdurvi dell'acqua dolce, tiepida e purificata, senza aggiunte di prodotti chimici o medicinali. I successivi bagni sono effettuati con dell'acqua immessa ed eliminata per mezzo di una cannula a doppia funzione introdotta nel retto. L'acqua è ad una temperatura variabile tra 25° e 41°; questi cambiamenti di temperatura agiscono sulle materie fecali aderenti alla mucosa intestinale e sugli stessi tessuti riattivando la loro reazione fisiologica.
Una delle ragioni che possono spiegare questo fenomeno potrebbe risiedere nel fatto che l'intestino cieco e il colon ascendente essendo due dei principali luoghi d'assorbimento dell'acqua, i batteri e le loro tossine presenti in gran numero in questa regione, sono suscettibili d'essere assorbiti in grande quantità allorquando si produce un ristagno. Inoltre, questo ristagno è la causa di una congestione del sistema linfatico e venoso portale, il flusso sanguigno aggravato di tossine produce a suo turno una congestione della milza e del fegato da una parte, delle vene emorroidali e dei vasi degli arti inferiori dall'altra.
L'ingorgo della linfa a causa di un tasso elevato di tossine è suscettibile di causare, a lunga scadenza, l'indebolimento delle difese immunitarie e, per riflesso, turbe delle vie aeree superiori (angina, sinusite, rinite, otite, ecc.) così come un discreto numero di problemi dermatologici (acne, eczema, ecc.). Le tossine d'origine intestinale, trasportate nel corpo dal flusso sanguigno, vanno a fissarsi preferibilmente in luoghi dove è meno la resistenza organica, intossicando progressivamente le cellule bersaglio e favorendo la destabilizzazione di delicati equilibri cerebrali; quindi è qui che si deve ricercare la causa dei cambiamenti d'umore, della perdita di dinamismo (la famosa "fatica ad alzarsi") o delle diverse turbe del sistema neurovegetativo. Questo metodo, attivo sia in fase preventiva che durante la cura, è un lavaggio intestinale che agisce staccando i cumuli incollati alla mucosa stimolando contemporaneamente l'attività peristaltica e migliorando l'assorbimento dei cibi nell'intestino cieco e nel colon ascendente.
Con l'idrocolonterapia si hanno dei notevoli risultati e spesso anche la guarigione pura e semplice di numerose patologie. Questo procedimento, molto più efficace di un semplice lavaggio, pulisce interamente il colon dal retto al cieco permettendo una mobilità delle materie fecali incrostate nelle villosità intestinali anche da parecchi anni. A causa del lungo tempo di ristagno, queste materie assumono una consistenza simile a quella di un pneumatico. Solo l'irrigazione prolungata e ripetuta può permettere il loro ammorbidimento in profondità con conseguente eliminazione delle stesse che sono spesso focolai d'intossicazione e di infiammazioni.

Effetti benefici
Gli effetti benefici dell'idrocolonterapia si manifestano in vario modo: Sensazione di grande benessere risultante dall'eliminazione del muco, del gas, di particelle alimentari non digerite e di tossine dell'intestino. Sensazione di leggerezza causata dall'azione dell'acqua calda, dal massaggio addominale e dalla liberazione della mucosa intestinale. Un miglioramento degli edemi, degli stati infiammatori locali e dei tessuti del colon, è ottenuto grazie all'eliminazione delle sostanze irritanti per mezzo dell'azione diretta dell'acqua fredda, che contemporaneamente esercita un effetto di stimolazione della peristalsi intestinale.
Una azione sui parassiti del colon e simili che viene permessa dall'alternanza della temperatura dell'acqua utilizzata nelle sedute. Sovente si osserva una perdita di peso e uno snellimento della figura nelle persone appesantite e un aumento di peso nelle persone magre poiché viene restaurato l'equilibrio tra eliminazione e assimilazione. L'aumento del tono addominale è di regola l'inizio della cura. Le cistiti, l'ovarite e la dismenorrea migliorano sempre e sovente si ottiene una guarigione definitiva dopo la cura.
Viene pure constatato un miglioramento della funzione renale dopo la cura. L'idrocolonterapia presenta dunque un interesse tutto particolare nel miglioramento dello stato generale e del funzionamento del tubo digerente. Ma la sua azione è ugualmente interessante in certi casi precisi come: La preparazione e il seguito dei lavaggi baritati utilizzati nelle ricerche diagnostiche a livello del colon permettono di presentare un intestino pulito e facile così alla lettura radiografica; dopo l'esame attiva l'eliminazione della poltiglia di bario. Recupero più rapido del normale transito intestinale dopo anestesia totale. Azione interessante in geriatria per il suo effetto disintossicante e rinvigorente. I paraplegici traggono degli enormi vantaggi con questo sistema. Infine, sia a livello preparatorio fino al quarto mese di gravidanza, sia dopo il parto, rappresenta una misura estremamente benefica per la donna incinta.

Vi sono controindicazioni alla cura dell'idrocolonterapia?
Si, in seguito a gravi emorragie, le necrosi per irradiazione, patologie infiammatorie acute, emorroidi gravi, aderenze pelviche, ulcere con sospetta perforazione, turbe cardiache gravi, recenti interventi chirurgici del colon e del retto, ipertensione arteriosa grave, neoplasie del colon e del retto, sincope d'origine cardiaca, gravidanza avanzata (dopo il quarto mese), ernia addominale, ragadi e fistole anali.

La flora intestinale viene disturbata da questa tecnica?
La flora intestinale è composta da bilioni d'organismi microscopici, di batteri di fermenti, di muffe e di virus che vivono nell'intestino e che giocano un ruolo molto importante nel mantenere lo stato di salute assicurando l'equilibrio dell'ecosistema intestinale. Per mezzo della cura, la mucosa intestinale, essendo stata liberata dalla barriera di tossine che l'ingombrava, vedrà crescere la sua capacità di mantenere tale equilibrio. Il medico potrà prescrivere all'occorrenza un supplemento di acidophilus-bacillus per facilitare questo processo. 

Può causare carenza di elettroliti?
Quando il corpo è alimentato correttamente con una nutrizione di buona qualità che contenga inoltre, sodio, potassio e magnesio organici, la quantità d'elettroliti necessaria è assicurata dal cibo quotidiano. Riempiendo e vuotando alternativamente il colon con acqua pura, l'idrocolonterapia migliora l'idratazione generale del corpo e l'assimilazione dei sali minerali, contrariamente ai lassativi ed ai lavaggi ordinari che favoriscono la deplezione di minerali e la disidratazione.
Tuttavia, per evitare ogni rischio, è consigliato durante la cura un apporto supplementare di minerali e vitamine. L'idrocolonterapia è la sola pratica dolce ed efficace che offre la possibilità d'una pulizia profonda e completa dell'intestino con eliminazione delle materie fecali stagnanti, focolai di organismi patogeni. Inoltre, essa permette, con la sua azione di stimolazione della peristalsi intestinale, di ridare più dinamismo ad un colon pigro. Infine ferma definitivamente il processo del circolo vizioso dell'autointossicazione di tutto il corpo.
Accompagnata dalla volontà di mettere in pratica una sana alimentazione ed un modo di vita senza stress, l'idrocolonterapia permette a ogni individuo di ritrovare la propria salute. Dopo l'rrigazione del colon si rende necessaria una reintegrazione di batteri "amici" con il Lactobacillus acidophilus ( che è il più importante batterio dell'intestino tenue ) e il Bifido bacterium longum ( importante colonizzatore del colon ).
L'assunzione di acidophilus e bifidus migliora i problemi di costipazione, fornisce al corpo l'enzima lattasi di cui molte persone sono carenti, interviene nella assimilazione e produzione delle vitamine del gruppo B; l' acidophilus produce inoltre varie sostanze ad attività antibiotica, antivirale e antimicotica ( soprattutto nei confronti della candida albicans ). Inoltre, acidophilus e bifidus svolgono una attività anticancerogena perchè eliminano e disattivano sostanze chimiche che possono trasformarsi in sostanze cancerogene ( ad esempio i nitriti che sono usati come conservanti nei cibi e che nell'intestino si trasformano in nitrosammine ).
In un campione di 30 pazienti ( 22 donne e 8 uomini ) in cui è stata adottata una terapia di ricolonizzazione e drenaggio protratta per 4-6 settimane tramite l'assunzione di Homeos 2 e Homeos 4, si sono potuti constatare notevoli benefici. L'uso combinato di questi due prodotti ha permesso il miglioramento e il ripristino dei ritmi dell'attività peristaltica tramite l'Homeos 2 e un consolidamento e un drenaggio epatico che il lavaggio intestinale aveva riattivato tramite l'Homeos 4.
Infatti l'Homeos 2 è un regolatore della funzione intestinale, indicato nella stipsi da inerzia intestinale, nella stitichezza da atonia e da insufficiente funzionalità biliare. L'Homeos 4 è un drenante epatico che stimola la funzionalità dell'epatocita e delle vie biliari. Decongestionante, epato protettore, è indicato in tutte le epatopatie con stasi portale e biliare. 

Loredana Balconi - Medico Chirurgo (Reggio Emilia)