IMPORTANTE

Qualunque sia la vostra opinione personale, o le vostre decisioni in merito alla pratica medica della VACCINAZIONE, siete comunque responsabili della scelta che operate, pertanto avete il diritto-dovere di INFORMARVI.



METTENDO IN PRATICA CIÓ CHE HAI IMPARATO VIVRAI IN BUONA SALUTE

Affinché un vaccino sia efficace, è importante che mantenga la composizione antigenica (cioè le proteine e i polisaccaridi) del patogeno corrispondente e che al contempo sia privo di tutte le caratteristiche che gli consentivano di essere patogeno e quindi di rappresentare un rischio per la salute della persona.

DANNI DA METALLI PESANTI



I DANNI CAUSATI DAI METALLI PESANTI
 

Mentre l’arca di Noè ha iniziato ad affondare, solo pochi sembrano capire quanto costi il peso dell’inquinamento. Nell’anno 2025 la metà di tutti gli animali superiori e un terzo di tutte le specie di piante saranno morti. Alci, lupi, tigri, elefanti, foche,castori,aquile, gufi, cicogne, cornacchie ecc. si trovano già nel reparto di cure intensive e la loro sepoltura è vicina. «Il pesce è salute», affermano i cardiologi da anni, e pensano ai pregiati acidi lipoici o- mega 3 contenuti nell’olio di pesce. Se poi il pesce viene dal mar Baltico la sua utilità per la salute è dubbia. I pesci grassi del Baltico, come aringhe e salmoni, contengono alte quantità di diossine e di dibenzofurano. Non solo siamo sommersi dai veleni, ma siamo anche soggetti a carenza di oligoelementi.

METALLI PESANTI TOSSICI

Anche gli avvelenamenti cronici possono modificare la situazione psichica (per esempio il cambiamento di carattere dell’alcoolizzato). Non solo l’alcool, ma anche altre tossine possono influenzare la psiche in modo persistente. È generalmente risaputo che intossicazioni croniche di metalli pesanti possono provocare gravi disturbi psichici. Finora per non era noto che queste alterazioni psichiche fossero da attribuire anche a danni sub- sintomatici (depressione, alta labilità emozionale, alto potenziale aggressivo, disturbi del sonno) causati da metalli pesanti tossici. Le alterazioni psichiche di un’intossicazione cronica da mercurio (vaccini) sono conosciute e si possono leggere in ogni testo di tossicologia: eccessiva irritabilità, insufficienza di concentrazione, disartria e depressioni sono le più frequenti. Un’intossicazione da mercurio impedisce la difesa immunitaria contro le malattie. Il mercurio, contenuto nell’amalgama delle otturazioni dentarie agisce in modo dannoso sul sistema immunitario, il quale subisce una riduzione delle funzioni di difesa dalle malattie e di difesa dalla carcinogenesi. La gravità del danno psichico corrisponde alla gravità del danno da metalli pesanti. Ma anche i risultati terapeutici indicano in modo inconfondibile che il deposito di metalli pesanti nel sistema nervoso centrale e non la carenza di zinco è responsabile della variazione del comportamento psichico.

DISINTOSSICAZIONE

Terapie arricchite con i seguenti farmaci hanno portato notevoli miglioramenti: Galium-Heel, Hepeel, Psorinoheel, Lymphomyosot, Ubichinon compositum, Coenzyme compositum, Echinacea compositum, Acidum L lacticum Injeel, Vit. B12 Injeel.
Si raggiunge così una rigenerazione delle funzioni cellulari disturbate e inibite. Nel momento di massima escrezione si ottiene anche il risanamento psichico.
Danni del fegato
Secondo una osservazione superficiale i veleni ambientali colpiscono un solo sistema organico.
Per esempio, risultano tossici per il fegato: l’alcool, gli idrocarburi clorurati, i tetracloruri di carbonio(solventiperi grassi), il naftalene (industria elettrica), il nitrobenzolo (industria dei coloranti).
Tuttavia anche i processi di regolazione dell’intero organismo ne risentono. Nel fegato le intossicazioni portano a un’insufficienza cellulare epatica funzionale, e se i disturbi funzionali sono gravi, si possono verificare alterazioni morfologiche.
Per la rigenerazione e la stimolazione del fegato servono i seguenti preparati:
Hepeel (compr. e fiale)
Arnica comp. (compr. e fiale)
Lycopodium comp.(fiale)
Coenzyme comp. (fiale)
Ubichinon comp. (fiale)
Hepatitis-Nosode-Injeel (fiale)
Lycopodium-Injeel (fiale)


ACIDOSI E ALCALOSI

Come esempio ricordiamo l’alcalosi e l’acidosi. Il corpo tende sempre a secernere gli acidi, mantenendo quindi un equilibrio acido-basico. Se il pH del sangue si sposta in ambiente acido, gli eritrociti perdono la capacità di cambiare la loro morfologia, una qualità necessaria per il passaggio negli stretti capillari dell’alveo terminale. Le acidosi quindi causano disturbi della microcircolazione che portano a carenza di ossigeno: il sistema si ammala. Non solo la zona dei capillari, ma anche i reni si ammalano in condizioni di acidità: per esempio non riescono più ad espellere acido urico in sufficiente quantità. Perció l’acido urico in eccesso si ferma nel tessuto connettivo: la persona si ammala di gotta.

TUTTO DIPENDE DA UN INTESTINO SANO

Tutte le sostanze, e quindi anche tutti i veleni che vengono ingeriti oralmente, devono superare la barriera intestinale prima di arrivare al corpo. La mucosa intestinale e la flora intestinale simbiotica stanno per così dire in prima linea nella difesa immunitaria generale. Perció ogni malattia si puó, entro certi limiti, evitare, se si risana la barriera intestinale, si normalizza la composizione della flora intestinale e così facendo si rafforza il sistema immunitario generale. Le sostanze riassorbite, dopo la barriera intestinale, devono superare un altro ostacolo prima di raggiungere la cellula: il tratto tra l’endotelio vasale e la membrana cellulare. Il valore del pH che qui domina determina la velocità con cui le sostanze vengono trasportate. In questa zona sono presenti i linfociti per neutralizzare le tossine con la formazione di anticorpi e gli immunocomplessi che vengono assorbiti dai fagociti e disgregati.



VACCINI OMEOPATICI (Prima parte)




 VACCINI OMEOPATICI
Storia e validità
(Prima parte)


Esistono alternative efficaci ai vaccini, e senza i rischi di reazioni avverse delle vaccinazioni “classiche”?

In questo articolo della dottoressa Emma Pistelli, Medico Omeopata, pubblicato sul sito di ASsis, andiamo alla scoperta dell’omeoprofilassi e dei vaccini omeopatici.
L’omeoprofilassi, anche detta profilassi omeopatica, può definirsi come l’impiego di rimedi omeopatici, opportunamente diluiti e dinamizzati, per prevenire la diffusione delle malattie infettive.
Nei libri di medicina, la malattia infettiva è l’insieme di sintomi e lesioni patologiche che si determinano a causa di un agente infettante esterno, virus o batterio, che si è reso capace di penetrare all’interno di un organismo e di moltiplicarsi, provocando alterazioni tali da compromettere lo stato di salute. Le malattie infettive si trasmettono da un individuo malato a un individuo sano, mediante il contagio, cioè un contatto che può essere diretto o mediato da un veicolo, come l’acqua, l’aria o il cibo.
Tuttavia la malattia infettiva non è la conseguenza automatica di ogni esposizione all’agente infettivo, ma dipende anche dalla capacità di difesa e di reazione dell’organismo oggetto del contagio. Nel determinare la malattia entrano in gioco due ordini di fattori, che interagiscono tra loro: la patogenicità e la virulenza dell’agente infettante da una parte e il grado di resistenza dell’individuo ospite. Le specie microbiche o virali, che abbiano sviluppato strategie di adattamento atte a parassitare e a infettare un determinato ospite, sono dette patogene. Ad esempio, il Vibrio cholerae è patogeno per l’uomo mentre altri microrganismi lo sono per altre specie.
All’interno di una specie di microrganismi patogeni, si riconoscono ceppi più o meno virulenti. La virulenza misura la forza di provocare un danno. Per ogni agente infettante si riconoscono vari fattori di virulenza, cioè meccanismi in grado di assicurare loro la penetrazione e la moltiplicazione all’interno dell’organismo. Sono fattori che impediscono ai microrganismi di essere allontanati meccanicamente dalla detersione fisiologica delle mucose e della cute oppure che riducono la fagocitosi dell’ospite, producendo proteine sulla membrana cellulare oppure costruendo un guscio di polisaccaridi. In altri casi secernono enzimi come la coagulasi o la jaluronidasi, che ne permettono la diffusione nei tessuti dell’ospite. Un altro elemento da considerare è che non tutti gli agenti infettanti sono in grado di danneggiare tutti i tessuti, ma manifestano una sorta di tropismo particolare, come accade per lo Streptoccoccus mutans che attacca i denti, ma non danneggia la lingua.

L’altro attore, nella determinazione della malattia, è costituito dalla capacità di difesa dell’ospite, cioè dal suo sistema immunitario. Nel sistema immunitario si riconoscono due componenti: il sistema immunitario innato o non specifico, che costituisce la prima linea di difesa dell’organismo, e il sistema immunitario adattativo o specifico, che rappresenta invece la seconda linea difensiva. In entrambe le componenti intervengono meccanismi di difesa umorali e cellulari. Inoltre, ogni componente interagisce con l’altra.
Per dare un’immagine, potremmo dire che il sistema immunitario aspecifico o innato funziona come i fossati e le mura che proteggono un castello, mentre il sistema immunitario specifico o adattativo agisce in un secondo tempo ed è simile ai soldati che interverranno a difesa del castello, dopo che saranno state violate le mura. L’immagine è ancora più calzante se si pensa che gran parte dell’efficacia di questa componente del sistema immunitario risiede nell’integrità anatomica e fisiologica di cute e mucose.
Quindi il sistema immunitario aspecifico o innato entra in azione molto rapidamente, senza tempi di latenza tra aggressione e risposta. Agisce accumulando cellule immuno-competenti nel sito dell’aggressione, grazie alla produzione di fattori chimici specifici come le citochine; attiva la cascata del complemento che aumenta la permeabilità dell’endotelio dei vasi, attira le cellule dell’infiammazione e neutralizza le cellule morte; elimina le sostanze estranee presenti nei tessuti mediante cellule della serie bianca del sangue; infine stimola l’attivazione del sistema immunitario specifico grazie ad un processo noto come presentazione dell’antigene.

Un limite del sistema immunitario aspecifico o innato è quello che, nonostante intervenga in ogni caso di aggressione, non è in grado di discriminare con cosa viene in contatto, non conserva una memoria specifica dell’agente infettivo e non è potenziato dalla successiva esposizione allo stesso agente. All’opposto, il sistema immunitario specifico o adattativo è antigene-specifico e reagisce solo con il microrganismo con cui è venuto in contatto in passato: ha, verso questo, una sorta di memoria e quindi la capacità di riattivarsi.
Non è mia intenzione approfondire i meccanismi d’azione del sistema immunitario. Semplicemente vorrei far notare la complessità degli interventi che il nostro organismo attua nel difendersi prima ancora di reclutare plasmacellule e anticorpi.
Questa “prima linea” difensiva è fondamentale ma spesso è limitata dall’azione di farmaci che ne deprimono l’azione. Al primo posto ci sono i corticosteroidi, che inibiscono non solo i segni clinici dell’infiammazione, ma indeboliscono l’azione delle tante cellule e molecole predisposte. Anche i vaccini convenzionali, producono uno squilibrio analogo, dato che stimolano oltre misura la componente specifica e deprimono la componente aspecifica o innata. Tornando all’immagine del castello e delle mura, è come se la difesa fosse affidata a truppe scelte, dotate di armi tecnologicamente sofisticate, ma che, distrattamente lasciassero aperto il portone del castello e abbassassero il ponte levatoio.
Altra cosa da ricordare è che l’esposizione agli agenti patogeni dei vaccini è fatta seguendo vie innaturali, sia per l’agente infettante sia per l’organismo che riceve la vaccinazione. La natura aveva previsto altre vie di esposizione, come respiro o ingestione, che sono tranquillamente by-passate, mediante l’inoculazione parenterale, dai vaccini. Seconda parte





AUTISMO



 CASI AVVERSI DELLE VACCINAZIONI


Questa materia è senz’altro una delle più spinose ed impegnative, sia in termini di raccolta dei dati che di valutazione clinica dei casi, soprattutto quando lo sviluppo di determinate patologie non può essere chiaramente attribuito in termini strettamente temporali alla somministrazione di un vaccino.
 
La materia è peraltro già stata ampiamente definita al capitolo dedicato ai danni da vaccino: in questa sezione si tratta di identificare i possibili meccanismi di monitoraggio e registrazione dell’incidenza sulla popolazione – a partire dalle comunità infantili – delle patologie in qualche modo associabili alla somministrazione dei vaccini e raggruppabili nelle categorie summenzionate. 

Le strutture sanitarie preposte al controllo e alla registrazione degli eventi legati alle malattie infettive possono e devono poter registrare con pari zelo e cura tali patologie, affinché possa essere veramente possibile elaborare in modo scientifico il cosiddetto bilancio “costo/beneficio delle vaccinazioni.

Finché si useranno due pesi e due misure in questo settore, qualsiasi dato di bilancio sarà da ritenersi inattendibile perché incompleto e non rispondente alla realtà: ovviamente in questo bilancio dovranno essere parimenti inseriti i costi che la comunità sarà chiamata a sostenere per il sostegno ed il recupero dei soggetti danneggiati dalle vaccinazioni.
Si vuole sottolineare ancora una volta il carattere peculiare che l’amministrazione scolastica ha nel rivestire un ruolo di primo piano in questo scenario: prendiamo spunto a tale proposito dal documento “Autistic Spectrum Disorders”, 2002, California Department of Developemental Services (www.dds.ca.gov), per indicare una possibile strategia operativa nel seguire i bambini ed i ragazzi nel loro sviluppo scolastico progressivo, individuando in modo scientifico tutte quelle situazioni di crisi che emergono dal loro rendimento, anno per anno. 

La scuola rappresenta un momento topico per l’espressione delle potenzialità intellettive, dei comportamenti, dello stato di salute psicofisica e delle capacità espressive generali della persona umana in divenire: ed è in tale contesto che possiamo vedere chiaramente l’impatto di determinate politiche socio sanitarie sulle generazioni presenti e future.
Il documento a cui facciamo riferimento si occupa in particolare di Autismo: un tempo raro, l’autismo ha raggiunto proporzioni epidemiche negli Stati Uniti. L’incremento non può essere attribuito all’evoluzione dei criteri diagnostici, anche se questi sono diventati attualmente più restrittivi.
 
L’aumento dei soggetti affetti da questa grave patologia avrà un enorme effetto non solo come maggior onere per le strutture scolastiche ma anche sull’economia nel momento in cui questi bambini saranno degli adulti. 
L’esplosione dei casi di autismo a partire dal 1994 è stata impressionante: a partire dai 644 nuovi casi, nel giro di 5 anni (1999) il numero dei nuovi casi era salito a 1,944, ovvero 6 nuovi casi al giorno per 7 giorni alla settimana. I nuovi casi salirono a 2,725 nel 2001 e 3,577 nel 2002, ovvero 10 nuovi casi al giorno. 

L’autismo è diventata l’invalidità predominante in California per quanto concerne l’accesso ai servizi sanitari. Secondo il più recente rapporto sull’autismo di questo stato (marzo 2003), i casi di autismo del tipo I sono aumentati del 97% negli ultimi quattro anni, in confronto al 16% dei casi di paralisi cerebrale e del 29% dei casi di ritardo mentale.
Lo stesso andamento è riscontrabile anche negli altri stati ed è stata ben documentata recentemente a Rhode Island, dove proporzionalmente l’incremento annuale dell’autismo è stato sostanzialmente più grande dell’aumento dei disturbi del comportamento e di tutte le inabilità complessivamente.
 
Fino ad oggi, sebbene il CDC (USA) non conosca le cause dell’autismo e i sintomi neurologici, endocrini, gastrointestinali e immunitari, appare fermamente determinato a negare qualsiasi potenziale ruolo del vaccino MPR e dei conservanti a base di mercurio, senza produrre al suo interno alcuno studio di carattere clinico. La possibilità che il mercurio possa colpire il sistema immunitario di alcuni bambini geneticamente predisposti e far scattare conseguentemente l’autismo a fronte della loro esposizione al vaccino MPR non è mai stata esclusa in via definitiva.

Senza dubbio, parlando solo di Autismo, queste sono cifre impressionanti: non entriamo qui nel merito di altre patologie altrettanto invalidanti o perlomeno limitanti le potenzialità cognitive dell’individuo, come l’ADHD (sindrome da deficit attentivo), la dislessia, la disgrafia e altre patologie collegate a disturbi del SNC.